1.4 L'era delle scoperte
Malgrado la rivoluzione che la scoperta dell'America operò nel pensiero e nelle conoscenze scientifiche del tempo, i viaggi di Colombo avevano avuto fin dall'inizio uno scopo prevalentemente economico: l'apertura di una rotta più breve per le Indie, terra delle spezie e di tante altre ricchezze. Al ritorno di Colombo dal suo primo viaggio, la Spagna si affrettò quindi a ottenere dal papa Alessandro VI il riconoscimento dei propri diritti su tutte le terre d'Occidente, cosa che avvenne con le bolle Inter caetera del 1493. Questo riconoscimento provocò la pronta reazione del Portogallo, che si vedeva preclusi i mari d'Occidente. Il 7 giugno 1494 Spagna e Portogallo firmarono pertanto il
trattato di Tordesillas, che regolava le rispettive sfere di espansione: l'Oceano, dall'Artico all'Antartico, fu "diviso" da un meridiano (la rraya), distante 370 leghe dalle isole di Capoverde. Alla Spagna sarebbero toccate tutte le terre a occidente del meridiano, al Portogallo quelle a oriente.
I viaggi di Colombo verso quelle che egli riteneva le estreme propaggini dell'Asia furono seguiti, già qualche anno dopo, da altri viaggi e da altre scoperte. Nel 1497-98 il portoghese
Vasco da Gama doppiò il Capo di Buona Speranza, ultima punta dell'Africa, e si spinse fino a Calicut: la sua avventura aprì la strada alla colonizzazione portoghese dell'Africa, dell'India, della Cina (
1.11). Nel 1500 un altro navigatore portoghese,
Pedro Alvarez Cabral, spinto da una tempesta verso occidente, mentre costeggiava l'Africa, scoprì casualmente una nuova terra, che chiamò Brasile dal nome di un legno tintorio di colore rosso. Al fiorentino
Amerigo Vespucci toccò il compito di esplorare, nel 1502, le coste meridionali del Nuovo Mondo (che da lui prese successivamente il nome di America) e di rivelare che Colombo non aveva scoperto la via più breve per le Indie, ma un nuovo, gigantesco continente.
Notizie e resoconti sulla vastità e le ricchezze delle terre occidentali scoperte da Colombo giungevano intanto alle corti europee, stimolando curiosità, aspettative, desideri di potenza. Gli inglesi, ignorando il trattato di Tordesillas, si dedicarono alle regioni settentrionali dell'America, che sarebbero più tardi divenute una delle zone privilegiate della loro espansione coloniale: due italiani al servizio della corona inglese, i fratelli
Giovanni e
Sebastiano Caboto, esplorarono nel 1497 le coste del Labrador e la Baia di Hudson. Nel 1524
Giovanni da Verrazzano, un toscano al servizio del re di Francia, completò il rilevamento delle coste dell'America settentrionale. Circa trenta anni dopo la scoperta dell'America fu effettuato il primo viaggio intorno al mondo. Ne fu protagonista il portoghese
Ferdinando Magellano, che, tra il 1519 e il 1520, superò l'estrema punta meridionale dell'America e sbarcò nelle Filippine. Il costo umano della spedizione fu altissimo: dei 265 partecipanti ne sopravvissero meno di una ventina (lo stesso Magellano fu ucciso dagli indigeni filippini). Tra i superstiti ci fu il vicentino Antonio Pigafetta, che raccontò la sua esperienza nella famosa Relazione sul primo viaggio intorno al mondo.
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