4.3 Una rivoluzione culturale
La diffusione delle idee di Lutero fu agevolata da un ampio ricorso all'uso della
stampa, in dimensioni che nessuna attività di propaganda aveva in precedenza raggiunto. Oltre alle opere di Lutero (a cominciare già dalle 95 tesi, stampate clandestinamente ma destinate a un enorme successo editoriale e alle successive La libertà del cristiano, La cattività babilonese della Chiesa ecc.) la Riforma produsse un'ingente quantità di scritti polemici e teologici che passò quasi tutta attraverso le tipografie e circolò in Europa sotto forma di libro stampato. Per valutare la rapidità del fenomeno basta considerare che tra il 1517 e il 1520 le sole opere di Lutero si vendettero in più di trecentomila copie: una cifra vertiginosa se paragonata al numero degli abitanti e alla tiratura media dei libri di allora.
Questa circolazione fu resa possibile dall'uso della
lingua volgare che fu adoperata anche per trattare argomenti che fino a qualche decennio prima sarebbe stato impensabile esprimere in altra lingua se non in latino, lingua dei dotti e della Chiesa. La Bibbia, tradotta dallo stesso Lutero in tedesco, divenne un libro accessibile a chiunque sapesse leggere.
L'uso della lingua volgare per esprimere nuove idee di argomento religioso e comunicare alle masse la Sacra Scrittura rappresentò una vera e propria rivoluzione culturale: i chierici e i dotti persero l'antico privilegio che ne faceva gli unici lettori di testi sacri, accomunandosi, sotto questo profilo, alla massa dei fedeli. La Bibbia tedesca e gli scritti dei riformatori penetrarono nei più remoti villaggi. La loro lettura non era tuttavia un fatto privato, ma pubblico: intorno a coloro (ancora pochi) che sapevano leggere, si radunava la massa degli analfabeti, ad ascoltare e a discutere, nelle chiese come nelle piazze, nelle abitazioni private come nelle osterie. Il dibattito religioso divenne un fatto su cui tutti - e non soltanto, come prima, i sacerdoti - potevano esprimere la loro opinione.
Per la prima volta nella storia umana un grande pubblico di lettori (e di ascoltatori) prese conoscenza di idee rivoluzionarie attraverso un mezzo di comunicazione che faceva uso di una tecnologia moderna (la stampa) e delle lingue locali. Ma furono impiegate ampiamente anche altre forme di propaganda, più semplici e dirette, come i manifesti e le caricature: la raffigurazione di Lutero come "Ercole germanico", monaco gigantesco che abbatte a colpi di clava i rappresentanti della Chiesa di Roma e le figure ridicolizzate dei papi e degli ecclesiastici, ritratte in atteggiamenti paradossali e grotteschi, avevano sulla folla un impatto non meno dissacrante e dirompente degli scritti e delle invettive di Lutero. Anzi i due messaggi - quello della parola e quello delle immagini - si integravano.
Al fine di facilitare l'accesso diretto alla parola divina, Lutero promosse l'esigenza che tutti, anche i più poveri, imparassero a leggere e scrivere. Si avviò così una vera e propria
lotta contro l'analfabetismo, che allora era diffuso tra la grandissima maggioranza della popolazione. In Germania i progressi furono rapidi: in Sassonia, per esempio, una legge del 1580 stabilì che anche nei più sperduti villaggi, dove la gente era troppo povera per retribuire un insegnante, almeno un sagrestano fosse disponibile per l'insegnamento della lettura e della scrittura, "perché i bambini dei lavoratori dovrebbero ricevere l'istruzione con le preghiere, il catechismo, il leggere e lo scrivere durante la prima giovinezza, per la loro salvezza e per il nostro comune benessere". Se nelle campagne l'alfabetizzazione incontrava spesso non poche difficoltà (sia di ordine economico che di mentalità) che ostacolavano la frequenza scolastica, nei centri urbani la situazione era molto più favorevole: in una città come Strasburgo, già nel 1535, esistevano nove scuole elementari per ragazzi e sei per ragazze (queste ultime erano tradizionalmente escluse dall'istruzione elementare, ma il movente religioso dell'alfabetizzazione non poteva giustificare eccessive discriminazioni).
Il rapporto tra la diffusione del luteranesimo e l'alfabetizzazione era chiarissimo ai propagandisti della Riforma: "Mai prima d'ora - scrisse l'autore di un celebre trattato di grammatica tedesca - l'arte della lettura è stata così utile come ai nostri giorni, quando ognuno di noi può conoscere e valutare da solo la parola di Dio". La lettura era uno "splendido dono divino", che gli uomini dovevano usare per onorare il Signore.
Torna all'indice