1.7 Gli incas
Questa popolazione della regione di Cuzco (Perù) fondò, tra il 1450 e il 1532, uno degli imperi più vasti dell'epoca pre-colombiana, che si estendeva per oltre 4000 km dall'Ecuador settentrionale al Perù, alla Bolivia occidentale, al Cile settentrionale. Un territorio tanto sterminato era controllato per mezzo di un esercito agguerrito, di una struttura amministrativa efficiente, di una rete stradale ben organizzata. Gli incas, inoltre, erano soliti trasferire le comunità sottomesse in luoghi lontani, anche se climaticamente simili, e assegnare le loro terre a tribù fedeli. L'impero era suddiviso in circoscrizioni rette da governatori; i re delle popolazioni sottomesse venivano mantenuti al loro posto con compiti di amministrazione locale ma erano subordinati ai governatori e dovevano recarsi periodicamente nella capitale Cuzco a prestare atto di fedeltà. Un corpo di ispettori imperiali effettuava controlli minuziosi. Il capo supremo era l'imperatore, coadiuvato nella sua opera da quattro alti funzionari e dalla potentissima aristocrazia inca: in lui si sommavano i poteri religiosi, politici e militari.
L'economia, a carattere prevalentemente agricolo, era di tipo "comunistico"; la proprietà individuale non esisteva e la terra era divisa in tre categorie: terra del sovrano, che serviva a mantenere i nobili, i funzionari, gli inabili al lavoro; terra dei sacerdoti, che serviva a mantenere il clero; terra della comunità, destinata al sostentamento dei contadini. Questi ultimi erano tenuti inoltre a prestazioni di lavoro per la costruzione e per la manutenzione delle strade e dei sistemi d'irrigazione. Data la scarsità di terra coltivabile - l'impero inca era prevalentemente montagnoso - l'agricoltura aveva carattere intensivo: si coltivava soprattutto il mais, una grande varietà di patate, un tipo particolare di cereale simile al riso.
L'artigianato, sia nel campo delle suppellettili che in quello della tessitura, era abbastanza fiorente e aveva un notevole livello tecnico, anche se non raggiungeva, dal punto di vista artistico, il livello delle altre culture americane. Gli insediamenti urbani degli incas hanno invece lasciato testimonianze architettoniche incantevoli: città come la capitale Cuzco (una delle più grandi del mondo all'epoca della conquista), oppure Machu Pichu, Ollantaytambu, Pisac, arroccate su montagne scoscese e su terrazze tagliate nella roccia, sono tuttora il ricordo grandioso di quella potente civiltà.
Anche il pantheon inca, come quello azteco e quello maya, aveva alla sua sommità una divinità solare, Inti. In onore di questo dio e delle altre divinità, che rappresentavano tutti gli elementi della natura, venivano periodicamente sacrificati animali e vittime umane (soprattutto bambini). Grande importanza si attribuiva alla divinazione, effettuata da sacerdoti specializzati in ogni occasione pubblica o privata.
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