5.3 L'espansione ottomana
L'egemonia di Carlo V sembrava inattaccabile, tanto era apparsa chiara la sua superiorità politica e militare. Ma in realtà il suo gigantesco Impero doveva ancora affrontare non poche insidie: la volontà di riscossa, mai spenta, del re di Francia, l'agitazione provocata in Germania dalla diffusione del luteranesimo, l'ostilità dei principi tedeschi che avevano aderito alla Riforma. Ultima, ma non meno pericolosa, l'aggressione dei turchi ottomani, che rappresentavano, insieme con la Spagna-Germania e con la Francia, la terza grande potenza mediterranea.
Nei primi decenni del XVI secolo si verificò la prorompente espansione dei tre più importanti Stati musulmani dell'età moderna: l'Impero ottomano, che si estendeva dalla Tunisia, all'Egitto, alla Siria, alla Grecia, alla penisola balcanica, l'Impero dei savafidi in Persia, l'Impero moghul in India. In Asia centrale si affacciava proprio allora una quarta potenza islamica nascente, quella degli uzbechi. Verso la metà del XVI secolo questi Stati occupavano gran parte del mondo abitato. Tutti erano stati creati da dinastie musulmane di origine turca.
A differenza delle altre compagini, che seguivano una confessione islamica ortodossa (o sunnita), i savafidi dell'Iran praticavano la confessione sciita. Da questa divisione confessionale nascevano rivalità e guerre ricorrenti.
Dopo la prorompente espansione che nel 1453 li aveva portati alla conquista di Costantinopoli (
1.1), gli ottomani avevano dovuto ritirarsi in Asia Minore a causa dell'affermarsi della potenza persiana. All'inizio del XVI secolo essi ripresero però la loro penetrazione verso occidente: sotto la guida di Selim I (1512-20) conquistarono l'Egitto, la Siria, l'Arabia; sotto
Solimano I il Magnifico (1520-66) raggiunsero addirittura il cuore dell'Europa: nel 1521 conquistarono Belgrado, nel 1526 sconfissero nella battaglia di Mohács il re d'Ungheria e di Boemia Luigi II Jagellone, che morì in combattimento, risalirono il Danubio e nel 1529 assediarono Vienna, che resistette al loro assalto. Nel 1532 effettuarono gravi saccheggi in territorio austriaco. Con la morte di Luigi II, la Boemia e l'Ungheria entrarono a far parte del dominio asburgico, ma dell'Ungheria restava in mano cristiana solo una piccola parte.
L'Impero ottomano raggiunse il suo apogeo durante il regno di Solimano: la sua potenza non aveva nulla da invidiare a quella dell'Impero cinese o di quello asburgico. I sudditi di Solimano erano circa 14 milioni, mentre la Spagna aveva solo 5 milioni di abitanti. La vecchia Costantinopoli, ora denominata Istanbul, con i suoi 400.000 abitanti era una delle più grandi città del mondo e lo splendore dei suoi edifici pubblici, delle moschee, delle abitazioni private, stupiva e incantava i viaggiatori.
Nel Mediterraneo imperversava la flotta dei pirati algerini (detti barbareschi) guidati da Khair-ad-din, soprannominato Barbarossa, il quale, insediatosi ad Algeri nel 1529 e conquistata Tunisi nel 1534, effettuava continue incursioni e razzie lungo le coste italiane e spagnole. In seguito alle sue fortunate imprese, Barbarossa ottenne da Solimano il Magnifico il titolo di ammiraglio della flotta ottomana. L'imperatore Carlo V si lanciò nella controffensiva con un vero e proprio spirito di crociata e nel 1535 riuscì a riconquistare Tunisi. Ma si trattò di un successo effimero: tre anni dopo, il Barbarossa annientò infatti a Prevesa, nel mar Ionio, una flotta cristiana organizzata dal papa, dall'imperatore e da Venezia.
La pressione turca sull'Europa divenne anche un elemento di rilievo nel grande gioco politico continentale. Avvenne quello che, durante tutta l'età medievale, non era mai accaduto: un re cattolico si alleò con gli "infedeli" contro un altro re cattolico. Lo fece Francesco I di Francia stringendo un accordo militare con Solimano, sultano dei turchi ottomani, contro Carlo V, re di Spagna e imperatore cattolico. Il raggio dell'azione diplomatica delle potenze europee travalicava il quadro continentale e configurava rapporti su scala mondiale. Sull'altro versante accadeva la stessa cosa: così, se il sultano ottomano stringeva rapporti con Francesco I, il suo rivale sultano dell'Iran cercava intese con Carlo V.
Non è un caso che proprio in questo periodo l'idea di Cristianità, con la quale durante l'età medievale si indicava comunemente l'insieme delle popolazioni cattoliche del continente in quanto contrapposto al mondo degli infedeli, venga sostituita dall'idea di Europa: un'idea non solo geografica, ma politica e storica.
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